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Spie luminose: una panoramica

Le spie luminose fungono da indicatore del corretto funzionamento, guasto o semplice stato di determinati componenti di macchinari, strumenti o anche interruttori.

È possibile collegare l’origine dello sviluppo della spia luminosa alla crescente produzione di elettrodomestici nel periodo del boom economico del secondo dopoguerra, un fenomeno che ha interessato per primi gli Stati Uniti per poi estendersi all’Europa e alla stessa Italia.

Oggi le spie luminose vengono utilizzate per diversi scopi, in settori applicativi differenti tra loro, in quanto offrono svariate soluzioni per molteplici esigenze e risultano ottimali per un'indicazione affidabile della segnalazione. Ecco un approfondimento dettagliato su questa tipologia di prodotto di segnalazione luminosa.

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Spie luminose: caratteristiche principali

Il termine spia luminosa è strettamente correlato alla voce segnalatore luminosola cui funzione è quella di rendere visibile dall’esterno lo stato di funzionamento di una determinata applicazione.

Come si compone effettivamente la spia luminosa? Vediamo insieme i principali elementi:
  • Sorgente luminosa: è la definizione del tipo di sorgente, lampada o LED, e della relativa intensità per ottenere il miglior risultato possibile;
  • Corpo plastico: è il punto di contatto fra il segnalatore e l’applicazione. Può essere a propria volta costituito da una o più parti e la sua funzione è quella di contenere i componenti interni e consentire non solo il corretto isolamento, ma anche il passaggio della luce emessa in modo che risulti visibile nei punti richiesti;
  • Lente / Diffusore: consente di ottenere un effetto luce diversificato tra luce spot o diffusa, illuminazione o semplice segnalazione, a seconda della specifica applicazione;
  • Connessione: serve a consentire il collegamento tra il segnalatore e l'applicazione su cui viene utilizzato, può essere costituita da cavi oppure da terminali metallici.

Spie luminose LED

 

Spie luminose: dall'incandescenza al LED


Inizialmente come sorgenti venivano utilizzate lampade a incandescenza oppure lampade a scarica (neon/fluo) e poi, successivamente, il LED. La selezione della tipologia di sorgente avviene in base ad esigenze sia tecniche che estetiche. Le spie luminose a LED, per esempio, sono consigliabili per una maggior durata della sorgente stessa rispetto ad altre soluzioni, e per una migliore resa estetica.
Qualunque soluzione si intenda scegliere, bisogna tener presente che ogni sorgente deve essere abbinata a specifici componenti quali diodi, resistenze e condensatori, al fine di consentire il corretto funzionamento della spia luminosa.

Queste condizioni vengono prestabilite in fase di campionatura, attraverso la comunicazione da parte del cliente dei seguenti dati: tensione di funzionamento, Corrente Alternata (AC) o Continua (DC), temperatura massima di utilizzo, connessione con cavo o con faston da 6,3x0,8mm o 4,8x0,8mm, colore della luce emessa, tipo di lampada (incandescenza – neon/fluo – LED), tipo di lente (colore, forma e modello), omologazioni richieste e infine altre specifiche tecniche quali per esempio il grado IP. 

Spie luminose SLIM

 

Spie luminose da pannello

Le spie luminose da pannello si possono fissare sul pannello tramite l’utilizzo di alette autobloccanti integrate nel plastic case, o nella lente di diffusione, oppure tramite l’utilizzo di un dado di fissaggio posizionato all’interno del pannello stesso. Il primo metodo consente un assemblaggio più veloce, mentre il secondo è da prediligere quando è necessaria una maggiore tenuta della spia luminosa sul pannello (ad esempio nel caso in cui si richiede di tenere posizionato un o-ring al fine di aumentare il grado IP da fronte pannello).

I parametri di definizione della spia luminosa più adatta in base alla propria applicazione riguardano:

  • la forma e le dimensioni dell’involucro esterno: la forma e le dimensioni di questa dima, nella quale la spia verrà inserita, sono molto importanti per capire se è possibile selezionare una soluzione standard oppure se si dovrà ricorrere ad una soluzione customizzata da realizzare ad hoc;
  • la dimensione della spia nella parte sottostante al pannello: conoscere la dimensione della spia permette di capire se questa avrà interferenze o meno con gli altri componenti presenti all’interno dell’area;
  • il grado IP dell’ambiente o dell’applicazione nella quale deve essere allocata la spia luminosa: è importante tenere in considerazione se la spia luminosa viene applicata in un ambiente particolarmente umido o a contatto con l’acqua;
  • il grado di resistenza agli urti ad agenti aggressivi: in questo caso si può optare per la versione antivandalo con corpo in metallo ed o-ring per garantire un maggior grado di resistenza agli stress meccanici e chimici.
Per quanto riguarda le caratteristiche della luce emessa, oltre alla definizione del colore della luce è fondamentale considerare l’intensità luminosa richiesta: spesso i pannelli delle applicazioni sono disposti in modo da essere facilmente visibili all’occhio umano, pertanto, un’eccessiva intensità potrebbe risultare fastidiosa per l’utilizzatore. Si deve quindi fare in modo che la luce emessa sia il più possibile omogenea e uniforme su tutta l’area in cui la segnalazione deve essere visibile. In questo caso si cerca di evitare l’accostamento di più spie di colore diverso e, allo stesso tempo, di evitare di avere una zona centrale ad alta intensità e zone laterali con poca luce. Questo potrebbe determinare una minore percezione della luce stessa e, quindi, una minore percezione dello stato di funzionamento che la spia luminosa deve indicare.

Sorgenti luminose

 

Spie luminose per quadri elettrici

La spia luminosa si può adottare in diversi ambiti applicativi: dal settore illuminotecnico all’HVAC al settore HO.RE.CA., in particolare per le macchine da caffè, senza dimenticare la distribuzione e l’impiantistica per quadri elettrici e cablaggi. L’impiego delle spie luminose a LED trova ampio utilizzo anche nel settore dell’elettrodomestico: dal cooking, alla refrigerazione, dalla lavatrice alla lavastoviglie, ma anche nei piccoli elettrodomestici.

Le spie luminose sono dispositivi semplici e veloci da installare su quadri di comando, o quadri elettrici, e su pannelli. Le spie luminose per quadri elettrici sono da intendersi come una delle diverse applicazioni della macro-categoria dei segnalatori da pannello. La scelta della spia luminosa più adatta per la propria applicazione è dettata dalle specificità del settore di riferimento e dall’applicazione finale.

 

Spie luminose: il voltaggio

Un’altra variabile chiave da tenere in considerazione in fase di campionatura è la tensione di funzionamento; tensione che può essere a corrente alternata (AC) o continua (DC). È disponibile una vasta gamma di tensioni, da 2V fino a 400V, tra cui scegliere nel momento della configurazione del prodotto. Ciascuna tipologia di lampada richiede però uno specifico voltaggio, per esempio le lampade neon/fluoro non sono utilizzabili per voltaggi inferiori a 70V, mentre le lampade a incandescenza sono più indicate per applicazioni inferiori ai 70V. Il LED è invece utilizzabile su tutti i voltaggi senza controindicazioni. Per un basso voltaggio possono essere scelti per le spie luminose 12volt, oppure con voltaggio maggiore, come spie luminose 220V.

 

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